La rivoluzione della televisione digitale in Liguria, ovvero il passaggio dal segnale analogico al digitale terrestre, porta con sé dubbi e perplessità. Ma innanzitutto bisogna chiarire cos’è il digitale terrestre e cosa porterà di nuovo. Senz’altro travagliato è stato l’esordio del digitale terrestre tra Ventimiglia e Bordighera. Se nelle zone costiere è filato tutto abbastanza liscio, lo stesso non si può dire per le vallate dell’entroterra: segnale inesistente in Val Nervia, Val Bevera e Vallecrosia. Il rischio è che l’adeguamento e la completa visualizzazione avvenga nel giro di un mese con inevitabili disagi per i residenti della zona. I sindaci dei piccoli comuni sono sul piede di guerra e minacciano di non pagare il canone Rai. "Dove il segnale è scarso- dicono i tecnici- l’unica possibilità è quella di affidarsi al satellite utilizzando il decoder Tivù-Sat che permetterà di visualizzare i programmi televisivi in chiaro offerti dal digitale terrestre".

Ultima questione importante sono i prezzi richiesti per la sintonizzazione del decoder: diffidare di chiede più di 40 euro. A scanso di equivoci, nei prossimi giorni sul sito dell’Associazione ligure antennisti sarà pubblicato un tariffario con i prezzi. Insieme alle istruzioni anche un’ultima raccomandazione: armarsi di tanta pazienza. Ma il passaggio alla tecnologia digitale sta creando non pochi disagi alle utenze, ad esempio Ferdinando che vive alla Foce a Sanremo la cui moglie è francese afferma: “Sono venuto a conoscenza che in provincia di Imperia è possibile vedere i canali francesi e visto che mia moglie è transalpina garberebbe la visione, ma provando a fare la ricerca canali è già un miracolo se vedo quelli italiani. E’ assurdo perché siamo a un tiro di schioppo dal confine”. Gianluca residente in collina sopra il campo golf, ci racconta un’altra assurdità del digitale: “Io vedo perfettamente tutti i canali francesi, senza alcuna interruzione, mentre i canali italiani, spesso e volentieri sono oscurati….”

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