venerdì 29 marzo 2024
13.11.2012 - REDAZIONE

Rifondazione Comunista: le ragioni dello sciopero di domani

Nota Stampa

Nel pieno di una crisi di sistema che vogliono scaricare sui ceti popolari, si sta consumando un incredibile, vergognoso attacco alle condizioni materiali e ai diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei cittadini più deboli. Un attacco al salario, alla contrattazione, allo Statuto dei Lavoratori, alla pensione, alla scuola pubblica e all'università, allo stato sociale e ai servizi pubblici, alla sanità e alla ricerca.

Lo Sciopero del 14 novembre origina da una proposta di tutte le strutture sindacali, sociali e di movimento spagnole, raccolta poi da quelle portoghesi e successivamente da quelle greche. Solo recentemente esso è stato recepito dalla CES, cioè dalla Confederazione di cui fanno parte, per il nostro Paese, CGIL, CISL e UIL. Occorre tenerlo presente, poiché la CES in Europa e la Cgil in Italia hanno sì aderito a questa mobilitazione, ma sulla base della proposta di un “Patto sociale europeo”: una sorta di concertazione nuovamente al ribasso rispetto a quanto chiedono a gran voce i lavoratori europei in tutti i paesi dove sta salendo l'opposizione sociale.

L'allargamento del movimento di protesta in una grande mobilitazione è certamente un dato positivo, ma deve essere chiaro che la lotta generale che comincia a svilupparsi va condotta su una piattaforma rivendicativa e politica coerente, che denunci e respinga con nettezza, senza ambiguità di sorta, le politiche antipopolari e antisociali dell’Unione Europea, della Banca Centrale Europea, del FMI e che dica un no senza se e senza ma al Fiscal Compact, alla legge di stabilità e a tutte le odiose e inique misure di austerità che si stanno imponendo alle classi lavoratrici e alle fasce più deboli delle nostre società.

Noi pensiamo che sia possibile e necessario ripartire dalla piena riuscita del No Monti Day del 27 ottobre scorso. Da quella piazza è partita una mobilitazione sociale vera contro i provvedimenti recessivi e depressivi del governo, misure tipiche delle ricette comandata dall'ideologia liberista voluta da padroni e poteri forti. Basti pensare alla disastrosa legge di in-stabilità di Monti e compagnia, legge che anche per la Liguria significa pesantissimi tagli lineari a Enti Locali, sanità (ben 839 posti letto in meno negli ospedali!), istruzione, assistenza sociale e trasporti, con un aumento gravissimo, non più occultabile, di disoccupazione e precarietà.

Anche in Italia, può e deve mettersi in moto una mobilitazione sociale contro le assurde politiche del debito e dell'austerità che ci stanno strangolando, con le caratteristiche dei movimenti europei, gli stessi movimenti che hanno accolto con grande favore la piena riuscita della manifestazione italiana perché consapevoli che la sconfitta delle politiche liberiste e recessive non può avvenire in un solo paese.

Ecco perché questo movimento può e deve candidarsi come soggetto di un cambiamento vero del nostro Paese, non di facciata o giocato principalmente su populismi o effetti di americanizzazione della politica e della democrazia, ma in forza di impegni esigibili per ribaltare e cambiare le politiche liberiste di Monti e del montismo. In questo senso, le campagne referendarie in corso per ripristinare l'articolo 18 e il contratto nazionale e per abolire la vergogna della riforma Fornero sulle pensioni, campagne di massa che - è bene ricordarlo - il sindacato confederale si è assunto la responsabilità di non sostenere, sono iniziative concrete per difendere gli interessi e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il partito della Rifondazione Comunista invita studenti, lavoratori, precari, pensionati a partecipare in massa al corteo che si svolgerà ad Imperia, con partenza alle ore 9 in Piazza Ulisse Calvi ad Oneglia.


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